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Fed, non si possono escludere quattro rialzi dei tassi per quest’anno

La riunione di mercoledi si preannuncia importante, perché la Fed dovrebbe non solo alzare i tassi ufficiali dello 0,25% ma anche aggiornare le indicazioni sul futuro.

19 Marzo 2018 10:02
financialounge -  Euromobiliare SGR Federal Reserve inflazione obbligazioni tassi di interesse titoli di stato

Dopo la fiammata dell’aumento delle retribuzioni dei lavoratori americani di gennaio (che si è attestata al +2,9% su base annua, il livello più alto da diversi anni) che ha fatto impennare le preoccupazioni degli investitori, il dato dell’inflazione CPI USA di febbraio (+2,2% annuo) è risultato in linea con le attese. Resta il fatto che nei prossimi mesi l’andamento dei prezzi al consumo avrà sempre una significativa rilevanza per i mercati soprattutto negli Stati Uniti.

INFLAZIONE PRONTA A RIPARTIRE


Questo perché, dopo anni in cui si è temuta la deflazione e le banche centrali hanno inondato i mercati di liquidità per riaccendere l’inflazione, sembrano adesso esserci tutti gli ingredienti (soprattutto in America) affinchè i prezzi al consumo percorrano una traiettoria rialzista. “In base alle nostre stime, nel secondo trimestre l’inflazione americana misurata dall’indice dei prezzi al consumo, potrebbe salire sopra 2,5%, per effetto dei maggiori prezzi petroliferi, di fattori ciclici e di fattori statistici” fanno sapere gli esperti di Euromobiliare Asset Management SGR, secondo i quali, però, l’incremento dovrebbe rivelarsi più graduale e contenuto relativamente all’indicatore tenuto sotto osservazione dalla Fed, ossia il deflatore dei consumi, che raggiungerebbe il 2% nel corso del 2018.

GLI AGGIORNAMENTI DEL COMITATO MONETARIO


In pratica, secondo tali previsioni, dopo un aumento di rilievo nei mesi centrali dell’anno, i prezzi al consumo statunitensi dovrebbe stabilizzarsi intorno al due per cento, cioè verso il target della banca centrale americana. “In questo contesto la Federal Reserve proseguirà la normalizzazione dei tassi ufficiali. La riunione del 21 marzo si preannuncia molto importante, perché il Comitato Monetario (FOMC) dovrebbe non solo alzare i tassi ufficiali di un quarto di punto a 1,75% ma anche presentare le stime macroeconomiche aggiornate e le nuove indicazioni sul futuro andamento della politica monetaria” specificano i professionisti di Euromobiliare AM.

AGGIORNAMENTO
Inflazione spinta da occupazione e prezzi degli energetici in crescita

TASSO DEI FED FUNDS AL 2,25% A FINE ANNO


Finora, il FOMC ha indicato tre possibili rialzi dei tassi nel 2018, incluso quello di marzo, che proietterebbero il tasso dei Fed Funds a quota  2,25% a fine anno. “Tenendo conto anche dei possibili effetti della riforma fiscale espansiva in via di applicazione, le stime di crescita e inflazione potrebbero essere riviste leggermente al rialzo. Pertanto, non si può escludere che la Fed riveda al rialzo anche il profilo atteso di restrizione monetaria, prevedendo un quarto rialzo entro la fine di quest’anno” concludono gli esperti di Euromobiliare AM.
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