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Antonio Bottillo

Diversificazione di portafoglio, come utilizzare i titoli dei paesi emergenti

I titoli dei paesi emergenti, sia azioni che obbligazioni, evidenziano caratteristiche interessanti per la diversificazione, a patto di evitare i pericoli del fai da te.

23 Settembre 2016 09:36
financialounge -  Antonio Bottillo diversificazione mercati emergenti Natixis Investment Managers

Dopo la forte correzione iniziata nel maggio – giugno 2013, i titoli dei mercati emergenti sembrano ora tornati ad interessare gli investitori. Infatti, dal maggio 2013, quando cioè cominciarono a trapelare le prime indiscrezioni circa una possibile riduzione dei flussi di acquisto mensile dei titoli emessi in dollari (compreso il debito dei paesi emergenti) da parte della Federal Reserve americana, fino a dicembre 2015, sia le azioni che le obbligazioni dei paesi in via di sviluppo hanno sofferto sui mercati finanziari una crisi di disaffezione da parte degli investitori: la diversificazione di portafoglio, che questi titoli spesso avevano garantito in passato, non rientrava più nelle loro peculiarità.

Da inizio anno, però, la musica sembra cambiata e entrambe le asset class stanno evidenziano ottime performance: l’MSCI emerging market (rappresentativo delle borse dei paesi emergenti) segna un +13,2% in valuta locale (e un +10,3% in euro) da inizio anno mentre il JPMorgan EMBI plus (che riflette l’andamento aggregato delle obbligazioni dei paesi emergenti) il +15,5% in valuta locale (+13,3% in euro).

Rendimenti che, tenendo conto dei buoni fondamentali di gran parte dei paesi in via di sviluppo, rende di nuovo queste asset class molto ricercate per la diversificazione di portafoglio. Tuttavia, occorre non solo evitare assolutamente il pericoloso fai da te, ma è bene anche affidarsi a specialisti capaci di andare oltre la semplice diversificazione di portafoglio, intesa nel senso classico del termine.

“Dopo qualche anno, come spesso accade, adesso i mercati emergenti sono tornati ad essere oggetto di discussione e di approfondimento, ma l’approccio continua a fare la differenza” fa sapere Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.

Il riferimento del manager è al fatto che l’approccio adottato da Natixis Global AM nella messa a punto del portafoglio segue il metodo di partire sempre dall’analisi dei rischi e delle opportunità di ognuno dei singoli paesi: un metodo che è possibile mettere in pratica grazie al coinvolgimento e all’approfondimento garantito dai diversi esperti degli investimenti specializzati su tali aree.

“Questa approccio distintivo permette, da un lato, di disporre di differenti punti di vista su specifici paesi, e, dall’altro, di essere nelle migliori condizioni per approcciare ogni specifico mercato con variegate strategie di investimento” spiega Antonio Bottillo, per il quale adottare una diversificazione a 360 gradi (geografica, di asset class, metodologica e per stili di gestione) agevola l’edificazione di un portafoglio più solido e pronto ad affrontare meglio i diversi contesti di mercato.
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