Contatti

Aaron Grehan

Debito emergenti, eliminato un eccesso di esuberanza dal mercato

I rischi dell’investimento nel debito emergente sono maggiori rispetto all’inizio dell’anno, ma la correzione rende ora gli investitori adeguatamente compensati per tali rischi.

4 Luglio 2018 09:21

Il rafforzamento da metà aprile del dollaro americano, sulla scia del rialzo oltre il tre per cento dei rendimenti dei Treasury USA, ha determinato un cambio radicale rispetto all’inizio dell’anno per quanto riguarda le valute dei paesi in via di sviluppo (scese ai minimi del 2018). Ne hanno risentito le quotazioni del debito emergente, con maggiori penalizzazioni per le emissioni in valuta locale e, ancora più in particolare, le obbligazioni dei paesi ritenuti gli anelli deboli della catena: Argentina e Turchia.

ARGENTINA E TURCHIA: VALUTE AI MINIMI


Le valute di entrambe le nazioni sono infatti scese a minimi storici in quanto gli investitori hanno ritirato i capitali dai due paesi giudicandoli notevolmente dipendenti dagli afflussi di capitali esteri. “Nel caso dell’Argentina, vi sono alcuni motivi di cauto ottimismo. Il peso si è deprezzato di circa il 18 per cento e i mercati del debito hanno anch’essi subito una pesante flessione. Riteniamo che le pressioni sul fronte delle vendite dovrebbero cominciare ad attenuarsi, alla luce delle misure attuate dal governo e del potenziale intervento del Fondo Monetario internazionale (FMI)” spiega Aaron Grehan, Deputy Head of Emerging Market Debt di Aviva Investors.

PREOCCUPA LA POLITICA INTERNA DI BUENOS AIRES


L’esperto è invece più preoccupato della situazione politica interna, nonostante il governo di Buenos Aires abbia saputo riconquistare negli ultimi due anni e mezzo una certa fiducia del mercato, sulla scia di ampie riforme economiche. Aaron Grehan si chiede infatti se la popolarità di Mauricio Macrì possa essere offuscata dalla decisione di chiedere aiuto all’FMI, soprattutto nel caso in cui l’istituzione monetaria pretenda una significativa stretta fiscale come requisito indispensabile per l’assistenza prestata.

Investimenti 2018, ricette più elaborate per far fronte alle sfide del mercato


Investimenti 2018, ricette più elaborate per far fronte alle sfide del mercato





TURCHIA, INFLAZIONE GALOPPANTE


Per quanto riguarda invece la Turchia, la battaglia è contro un’inflazione galoppante che viaggia intorno all’11 per cento, più del doppio dell’obiettivo fissato dalla banca centrale. “A ciò si aggiungono le preoccupazioni per la capacità del paese di continuare a finanziare il suo persistente deficit delle partite correnti, in quanto a tal fine dipende dagli afflussi di capitali esteri” puntualizza Aaron Grehan. In ogni caso, fa notare l’esperto, gli investitori sembrano essere diventati più attenti, concentrandosi sui fondamentali di ciascun paese.

TITOLI DI STATO DELLA COLOMBIA: +8,46% NEL 2018


Un esempio in questo senso è rappresentato dai governativi della Colombia in valuta locale che, da inizio anno, segnano un apprezzamento dell’8,46 per cento. “Secondo una tesi molto diffusa, l’aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi ha eliminato un eccesso di esuberanza dal mercato, il che costituisce uno sviluppo positivo” sostiene Aaron Grehan. Certo, l’esperto ammette che i rischi dell’investimento nel debito dei mercati emergenti risultano ora superiori rispetto all’inizio dell’anno, tuttavia, alla luce della correzione gli investitori sembrano adeguatamente compensati per tali rischi.

FOCUS SU MESSICO, BRASILE E RUSSIA


“Precisato questo, il rischio che i tassi d’interesse statunitensi salgano più rapidamente di quanto al momento previsto, ci rende prudenti nei confronti dell’investimento in debito denominato in valute pregiate. Qualora ciò esercitasse pressioni sulle valute dei mercati emergenti, potrebbe incidere sulla capacità di alcuni paesi di accedere ai mercati per rifinanziare il proprio debito” esplicita Aaron Grehan che consiglia di guardare a tre paesi: Messico, Brasile e Russia. “Le elezioni che si terranno quest’anno in Messico e Brasile sono potenzialmente in grado di turbare i mercati, mentre esiste la possibilità che la Russia sia oggetto di ulteriori sanzioni” sottolinea infatti Aaron Grehan.

AZZERATA L’ESPOSIZIONE AL REAL


L’esperto, presa visione del rapido mutamento del sentiment che ha determinato un quadro incerto, ha optato per una riduzione dell’esposizione al debito russo perché il peggioramento delle relazioni del paese con l’Occidente potrebbe portare a ulteriori sanzioni, danneggiando l’economia: ha inoltre azzerato l’esposizione dei fondi al real brasiliano.

Tanti, più ricchi e consapevoli: sono i Millennial dei paesi emergenti


Tanti, più ricchi e consapevoli: sono i Millennial dei paesi emergenti





INTERESSANTI PERU’, INDONESIA E UCRAINA


“Al contempo, riteniamo che le valute dei mercati emergenti siano deprezzate. Il recente aumento dei rendimenti ha creato opportunità d’investimento in specifici mercati del debito in valuta locale – in particolare in Perù e Indonesia – a livelli interessanti e stiamo cercando di incrementare l’esposizione a tali mercati” afferma l’esperto che rivela di privilegiare i mercati a medio - alto rendimento caratterizzati da un profilo difensivo, come Ucraina, Paraguay, Angola e Qatar.
Share:
Trending