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Brian Belski

Curva dei tassi USA e possibile recessione: istruzioni per l’uso

La curva dei tassi USA, in particolare il differenziale di rendimento dei Treasury a 2 e 10 anni, può fornire importanti indicazioni su una futura recessione e sul trend di Wall Street.

17 Luglio 2018 09:29

Non preoccupatevi della curva dei tassi finché non inverte. E, anche se lo dovesse fare, non è necessario correre subito a vendere i titoli azionari. A dirlo è uno stategist di Wall Street, Brian Belski, Chief Investment Strategist presso BMO Capital Markets.

COS’È LA CURVA DEI TASSI


La curva dei tassi è una linea che traccia i rendimenti su tutte le scadenze del debito. Di norma, la tendenza è in salita, dal momento che gli investitori pretendono un premio per compensare i rischi che possono svilupparsi nel tempo: quindi tassi più bassi per i titoli a breve e tassi più alti al crescere della scadenza. Una curva più piatta può segnalare preoccupazioni circa le prospettive economiche. Una curva invertita, nella quale cioè i rendimenti a breve termine salgono al di sopra dei rendimenti a più lungo termine, è un segnale di avvertimento.

Ciclo di crescita USA: pericoli da un prolungamento artificiale


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PREVISTE LE ULTIME 7 RECESSIONI


Infatti, secondo la Federal Reserve Bank di Cleveland, le inversioni della curva dei rendimenti dei Treasury (titoli di stato USA) hanno preceduto le ultime sette recessioni, se si escludono due casi particolari: un'inversione verso la fine del 1966 e una curva molto piatta verso la fine del 1998. La curva dei tassi americani attualmente si è appiattita, portandosi al di sotto dei 30 punti base (0,30%) cioè al minimo dal 2007. Una situazione che, inevitabilmente, ha stimolato gli analisti che sottolineano il potere di previsione della curva. Tuttavia, la curva deve ancora invertirsi e, finché non lo fa, la partita è tutta da giocare.

CURVA TASSI PIATTA, WALL STREET ACCELERA


Innanzitutto Brian Belski ha osservato che una curva più piatta tende a coincidere con i guadagni di Wall Street più robusti. Per esempio, la tendenza all'appiattimento della curva è in gran parte in atto dalla fine del 2013, un periodo che ha visto l'indice S&P 500 in aumento di circa il 46% e la crescita del PIL in accelerazione. Più in generale, le statistiche dal 1980 in poi, affermano che l'indice S&P 500 ha registrato guadagni medi del 12,3% quando la curva dei rendimenti si è appiattita rispetto a un guadagno del 7,9% quando la curva dei rendimenti era in aumento.

La curva amica dei tassi americani


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RECESSIONE 15 MESI DOPO L’INVERSIONE


Non solo. Wall Street è in grado ancora, sempre statistiche alla mano, di fornire ritorni a due cifre durante le ultime parti dei cicli di appiattimento (ovvero quando la curva passa da 50 punti base a zero). Già, ma cosa fare nel momento in cui la curva dovesse invertire? A questo proposito l’analisi di Brian Belski mostra che ci sono voluti in media 15 mesi prima che una recessione segua un'inversione dei tassi, mentre i mercati azionari orso (ribassisti) ci hanno messo 17 mesi. Inoltre, le quotazioni azionarie hanno mostrato una tendenza a crescere nei 12 mesi successivi all’inversione della curva. Insomma, come dire che, se la curva di tassi USA inverte, gli investitori dovrebbero fare attenzione, ma senza che questo significhi vendere in modo automatico e immediato.
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