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Credito europeo, si stanno aprendo interessanti finestre d’investimento

13 Aprile 2016 09:39
financialounge -  Europa mercato del credito PIMCO Sai Devabhaktuni
Primo indizio. Le banche in Europa rappresentano per le imprese (soprattutto quelle medie e piccole), la principale, e spesso l’unica, fonte di finanziamento. Secondo indizio. La profonda crisi economico-finanziaria del 2008 ha costretto le banche a rivedere il proprio modello di business facendole orientare quasi esclusivamente verso la concessione del credito a soggetti più solidi e ritenuti più affidabili (clientela prime). Terzo indizio. La BCE nella riunione del 10 marzo scorso ha allargato anche ai corporate bond investment grade la platea di titoli deputati all’acquisto mensile sul mercato facendo capire che è particolarmente interessata a sostenere il mercato del credito.

Questi tre indizi stanno delineando un nuovo scenario per il mercato del credito in Europa nel quale, secondo Sai Devabhaktuni, Executive Vice President Portfolio Manager di PIMCO, stanno emergendo delle importanti implicazioni di investimento. “Attualmente le società dei settori energetico e minerario-metallurgico ricevono una maggiore attenzione, ma ravvisiamo ottime opportunità anche nel debito dei settori chimico, delle vendite al dettaglio, dei beni di consumo, di aeronautica e difesa nonché delle telecomunicazioni e dei media” specifica il manager.

Tra le cause di stress per questi comparti figurano l’aggressività delle imprese, la concorrenza di società più solide e con una migliore patrimonializzazione, le trasformazioni della catena produttiva e delle dinamiche della spesa per consumi, l’innovazione tecnologica, le modifiche regolamentari, i tagli automatici alla spesa pubblica e le tensioni geopolitiche. Inoltre, le opportunità in Europa derivano dalla crescita economica modesta, da un settore bancario in fase di adeguamento a un nuovo regime di regolamentazione e da ristrutturazioni subottimali ereditate dal passato.

Mentre gli investitori si spostano verso strumenti più rischiosi orientandosi verso il debito distressed (a più alto rischio di fallimento) o strategie obbligazionarie opportunistiche come fonte di performance potenzialmente più elevate in un contesto di bassi rendimenti, Sai Devabhaktuni offre le seguenti linee guida:

1) concentrarsi sulle società in grado di resistere a un rallentamento dell’economia;
2) adottare un approccio prudente alle valutazioni;
3) attenersi rigorosamente alla regola della priorità assoluta (che prevede che i creditori senior vengano rimborsati al 100% prima che i creditori junior ricevano qualsiasi pagamento).

“Gli investitori dovrebbero adottare un approccio tattico, privilegiando le situazioni in cui i diritti dei creditori siano definiti chiaramente da solidi covenant (tramite I quali vengono tutelati gli obbligazionisti dai possibili danni derivanti da una gestione eccessivamente rischiosa dei finanziamenti concessi, ndr) e in cui i rischi siano misurabili e gestibili” sottolinea Sai Devabhaktuni.
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