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Federal Reserve

Come guadagnare inseguendo le future mosse della Fed

26 Febbraio 2015 09:50
financialounge -  Federal Reserve fondi monetari Fondi obbligazionari John Bellows Legg Mason spread
Dopo un ottimo 2014 i fondi obbligazionari area dollaro continuano a dare grosse soddisfazioni ai sottoscrittori. Infatti dopo un +14,1% nei 12 mesi del 2014 (che si confronta con il +4,6% dell’indice generale dei fondi obbligazionari), nei primi due mesi di quest’anno, per la precisione dal primo gennaio al 20 febbraio scorso, a fronte di un +1,86% dell’indice generale dei fondi obbligazionari, i comparti obbligazionari governativi dollaro vantano un +7,0% medio, quelli corporate bond investment grade un +7,4% medio e quelli high yield un +8,1% medio. Anche i fondi monetari area dollaro USA hanno guadagnato in media da inizio anno circa sei punti percentuali a dimostrazione che buona parte del guadagno è ascrivibile alla rivalutazione del biglietto verde rispetto all’euro.
Ma una parte non secondaria è comunque imputabile alla dinamica di restringimento degli spread: il Treasury Bills Usa a due anni pagava infatti lo 0,59% annuo lo scorso 20 febbraio (rispetto allo 0,68% del primo gennaio) e il governativo americano a 10 anni il 2,05% (contro il 2,17% di inizio anno).
Ma cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi sul mercato obbligazionario USA anche alla luce del possibile rialzo dei tassi da parte della Fed? “All'inizio dell'anno, i tassi del mercato obbligazionario statunitense incorporavano due possibili rialzi da parte della Fed nel 2015 e, forse, altre quattro escursioni nel 2016. Tuttavia, in base alle dichiarazioni dei membri del FOMC (Federal Open Market Committee) e dalle minute delle sedute della Fed i funzionari ipotizzerebbero tre aumenti nel 2015 e fino a cinque o sei escursioni nel 2016. Piuttosto che concentrarsi sul livello dei tassi, l'implicazione più importante del nostro punto di vista è che gli aumenti della Fed saranno sensibili agli sviluppi economici e finanziari di tutto il mondo nella misura in cui questi sviluppi generano ulteriori rischi al ribasso per le prospettive di inflazione qui negli Stati Uniti” fa sapere John L.Bellows, PhD Portfolio Manager / Research Analyst di Western Asset (gruppo Legg Mason) che poi aggiunge: “In particolare, se uno qualsiasi di tali rischi sarà in grado di impattare sulle prospettive di inflazione in modo da mettere in dubbio la dinamica dei prezzi al consumo negli States, pensiamo che la Fed potrebbe rispondere ritardando il rialzo dei tassi. Crediamo che questo potrebbe a sua volta provocare un calo ulteriore della curva anteriore dei tassi Usa il che, tradotto in pratica, significa che a breve scadenza i Treausry Usa potrebbero sovraperformare. Ne deriva che l'estremità anteriore della curva US potrebbe fornire un valido punto fermo per le posizioni di credito in un contesto di indebolimento della crescita globale”.
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