Borsa di Tokyo

Borse, perché preferire Europa e Tokyo a Wall Street

8 Settembre 2015 10:54
financialounge -  Borsa di Tokyo crescita economica Europa mercati azionari Wall Street
Sono bastati due mesi per vedere rivoluzionate tutte le previsioni macro economiche elaborate a fine giugno. D’altra parte una correzione così violenta e rapida che ha riguardato sia i mercati delle materie prime che quelli azionari non poteva non produrre delle implicazioni anche sulle attese relative all’economia reale. Quando il prezzo del petrolio perde in poche settimane quasi il 30% e l’indice delle Borse mondiali circa il 15% e quello dei paesi emergenti fino al -22% è evidente che qualcosa anche nell’economia mondiale non sta andando come ci si aspettava.

La divisione Morgan Stanley Research, per esempio, ha rivisto al ribasso le stime per crescita ed inflazione, confermando le preoccupazioni dei mercati riguardo alla Cina, ai mercati emergenti e al tanto temuto rialzo dei tassi da parte della Fed. La crescita globale prevista dalla divisione per il 2015 si attesta ora al 3,1% (rispetto al precedente 3,4%) con la revisione delle stime sul PIL statunitense, la volatilità del mercato valutario e il rallentamento dell’attività industriale cinese che influiscono sulle aspettative. Per il 2016, Morgan Stanley Research stima una crescita al 3,4% supportata da una politica monetaria espansiva diffusa insieme all’allentamento fiscale ed al basso costo del greggio.

Alla luce di queste revisioni macro economiche, la divisione Morgan Stanley Research ha formulato precise indicazioni anche in tema di investimenti consigliati. “Per quanto riguarda le aree geografiche, negli USA, la preferenza nell’azionario è per titoli di qualità e ad elevata capitalizzazione: sul fronte obbligazionario, il segmento high yield è da preferire a quello Investment Grade. In Europa e Asia, invece, la preferenza è verso le emissioni Investment Grade rispetto ai titoli high yield” dicono gli esperti di Morgan Stanley Research che rimangono positivi sull’azionario in Europa e Giappone, da preferire alle borse USA e a quelle dei mercati emergenti. A proposito di paesi in via di sviluppo, le loro obbligazioni rimangono sotto pressione. “Le valutazioni però risultano ora a sconto, aprendo opportunità interessanti. Preferiamo un approccio conservativo con focus sul credito denominato in dollari USD rispetto a quello in valuta locale” concludono i professionisti di Morgan Stanley Research.
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