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Borse, ora c’è un 10% di potenziale rialzo entro fine anno

28 Settembre 2015 10:12
financialounge -  borsa Credit Suisse Europa giappone italia mercati azionari Wall Street
La settimana scorsa è stata una delle più difficili degli ultimi anni in quanto si sono intrecciate le preoccupazioni sulla crescita economica della Cina e mondiale, alimentate dalla decisione controversa della Fed di lasciare invariati i tassi, e lo scandalo della Volkswagen che ha determinato un terremoto sul settore auto e, a cascata, su gli interi listini azionari. Solo venerdì, dopo le parole di Janet Yellen, presidente della Fed, che in una riunione pubblica ha dichiarato che i tassi di interesse negli USA saranno rialzati entro fine anno, gli indici di Borsa, che avevano toccato nuovi minimi, hanno potuto recuperare una parte delle forti perdite. Ma ora, però, sembra esserci qualcosa di più. All’orizzonte potrebbe esserci un guadagno potenziale di circa il 10% entro fine anno.

È questa la previsione che si può leggere nel report dello scorso 25 settembre redatto dalla divisione Global Equity Research di Credit Suisse che ha rielaborato le nuove stime sui principali indici di Borsa.

L’indice S&P500 dovrebbe chiudere il 2015 a 2.100 punti, l’8,3% in più rispetto alla chiusura di venerdì scorso (che diventa 9% considerando anche i flussi di dividendi attesi da qui a fine anno). L’Eurostoxx 50, invece, potrebbe rivedere quota 3.500 (cioè il 13,6% al di sopra degli attuali valori, e il 14,5% contabilizzando anche i dividendi attesi), e il Nikkei 225 potrebbe posizionarsi a 20.500 punti (+13,4% dalla chiusura di venerdì, che diventerebbe +14,1% con le cedole azionarie giapponesi). Infine l’indice MSCI All Country world potrebbe risalire del 9,8%, ovvero del 10,6% includendo i dividendi.

Nel report emergono alcune precise indicazioni di portafoglio come quella di mantenere il sovrappeso per quanto riguarda sia l’azionario Europa che l’azionario Giappone (sebbene questa convinzione risulti ora meno positiva rispetto a un mese fa). Su Wall Street, invece, a fronte di una view leggermente più positiva rispetto a quella di fine agosto, l’esposizione resta comunque ancora sottopeso. Infine, emerge la conferma del giudizio e della raccomandazione del peso da tenere in portafoglio (neutrale) sia per il Regno Unito che per i paesi emergenti. All’interno del report si può constatare come gli esperti di Credit Suisse confermino il sovrappeso sull’Italia in funzione di evidenze positive sia sul lato macro economico che su quello prettamente finanziario.

Su versante macro, gli analisti di Credit Suisse mettono in risalto i nuovi ordini del settore manifatturiero, e la predisposizione positiva ai consumi dopo anni di apatia. Inoltre le riforme avviate (come quella sul mercato del lavoro) e il calo dei tassi sui prestiti aziendali permette di guardare con ragionevole positività ai prossimi mesi. Gli esperti di Credit Suisse mostrano poi nel loro studio come l’aggregato complessivo del debito italiano (pubblico e privato) sia relativamente contenuto se paragonato con altri importanti paesi internazionali mentre quest’anno il budget di bilancio statale primario (al netto cioè degli interessi sul debito) dovrebbe essere positivo e attestarsi tra l’1,50% e il 2%.

A livello invece di parametri squisitamente borsistici, in termini di prezzo / patrimonio netto (p/bv), Piazza Affari è seconda assoluta nella graduatoria dei 20 principali listini mondiali , mentre il rapporto prezzi/utili (p/e), utilizzando i margini normalizzati, si attesta su livelli nettamente inferiori alla media mondiale.
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