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Tra azioni e obbligazioni l'alternativa è la liquidità

Con le azioni e le obbligazioni che sembrano entrambe piuttosto costose, gli investitori guardano alla liquidità come risposta tattica efficace in questo contesto.

8 Giugno 2017 09:20
financialounge -  liquidità mercati azionari mercati obbligazionari

Per diversi anni, un driver importante per l’azionario USA è stata la convinzione che, a prescindere dai motivi per i quali Wall Street salisse, le azioni risultavano sempre più attraenti delle obbligazioni. Ma adesso, con i principali indici azionari sui massimi di sempre e, soprattutto, con le valutazioni (a cominciare dal rapporto prezzo/ utile) che si posizionano molto al di sopra delle medie storiche, tale convinzione sta venendo meno. Se a questo si aggiunge che il mercato obbligazionario continua a offrire rendimenti minimi (in molti casi vicini allo zero) ecco che agli investitori vengono offerte attualmente poche opzioni interessanti: un contesto nel quale la liquidità viene considerata la chiave tattica migliore.

"È stata coniata un'espressione per giustificare la corsa agli investimenti azionari: TINA (there is no alternative, Non c'è alternativa). Ma ora penso che l'espressione più appropriata per questo mercato sia CITA (cash is the alternative, la liquidità è l'alternativa)", ha dichiarato Doug Kass, presidente di Seabreeze Partners, una boutique finanziaria americana specializzata in gestioni e investimenti alternativi.

Mentre l'economia statunitense ha alcuni elementi di supporto, incluso un robusto mercato del lavoro, gli investitori, al contrario, percepiscono sempre più segnali di avvertimento: la crescita economica è in rallentamento mentre le aspettative per i profitti aziendali stanno scendendo. Da inizio anno, intanto, l’S&P500 di Wall Street è cresciuto di un altro 8 per cento proiettando le valutazioni, già piuttosto care a fine 2016, a livelli che potrebbero risultare insostenibili.

Un altro campanello d’allarme è costituito dal fatto che, in parallelo a questa crescita del mercato azionario americano, c’è stato un aumento costante degli investitori che utilizzano denaro a prestito per fare investimenti in borsa. Infatti, il totale del debito sul margine (cioè gli importi degli investitori di trading che usano derivati e contratti di investimento azionari tramite intermediari autorizzati) ha registrato un record di 549,2 miliardi dollari in aprile, in base ai dati più recenti della borsa di New York, in crescita del 2,3% rispetto a marzo e, soprattutto, in crescita del 20% rispetto all'anno precedente.

Tutti elementi che depongono per un incremento della componente di liquidità in portafoglio: una mossa tattica efficace, in attesa di una correzione che permetterebbe di rientrare in borsa a prezzi più convenienti.
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