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Azioni Europa, perché ora Londra piace meno

16 Novembre 2015 10:58
financialounge -  Credit Suisse dividendi Europa Gérald Moser mercati azionari Regno Unito settore sanitario settore tecnologico telecomunicazioni
L’azionario Europa è stato finora uno dei più redditizi da inizio anno. L’indice dei fondi azionari Europa, per esempio, dal primo gennaio al 12 novembre scorso, segnava un rialzo del +13,6% contro il +11,4% dell’indice generale dei fondi azionari con, inoltre, una volatilità in linea la media dei fondi azionari. Nonostante questo positivo risultato, molte case d’investimento internazionali continuano a preferire l’azionario Europa alle altre aree geografiche per diverse ragioni. Tra le principali, figurano la dinamica dei profitti e quella dei dividendi.

Secondo le ultime stime Thomson Reuters, gli utili delle aziende dell’indice Stoxx 600 europeo dovrebbero crescere di circa sei punti percentuali quest’anno e di un ulteriore 8% nel 2016. Per quanto riguarda invece i dividendi, il consenso degli analisti propende per un dividend yield del 4 per cento per l’azionario europeo. Ma non tutte le Borse sono uguali e nelle preferenze di alcuni asset manager ora Londra non piace tanto.

“Manteniamo un giudizio di sostanziale neutralità sulle azioni in generale poiché i segnali tecnici non sono ancora convincenti e restiamo positivi sulle azioni dell’Eurozona e svizzere, ma il nostro giudizio relativo sulle azioni del Regno Unito è attualmente negativo” fa infatti presente Gérald Moser, Head of Equity Analysis di Credit Suisse, che, alla luce del forte rimbalzo dei mercati in ottobre, e delle nuove turbolenze sui mercati, non esclude il rischio di una correzione nel breve termine. Il manager preferisce focalizzarsi sulle differenze che emergono tra le regioni e le Borse: in quest’ottica mantiene una preferenza per le azioni dell’Eurozona, poiché l’allentamento della Banca centrale europea continua a sospingere la crescita e la fiducia. Inoltre, alla luce della revisioni degli utili, le azioni dell’Eurozona continuano a offrire una delle migliori prospettive di crescita.

“Restiamo positivi anche sulle azioni elvetiche, poiché prevediamo che il franco svizzero (CHF) si indebolirà, e le revisioni relative degli utili sono a un massimo di otto anni” riferisce il manager che, al contrario, è negativo sul mercato del Regno Unito alla luce di una sterlina destinata a rafforzarsi e alla debolezza dei prezzi dei metalli industriali (uno dei settori più importanti a Londra): Gérald Moser prevede infatti che la sterlina si apprezzerà rispetto a gran parte delle valute e, inoltre, assume un giudizio negativo sui metalli industriali nell’ambito delle commodity. Il manager è però costruttivo sui settori healthcare, IT e telecom.

“Il recente sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limite di prezzo e di quantità) nel settore sanitario, a nostro giudizio, non riflette i fondamentali. Riteniamo che il settore offra ancora la migliore combinazione di crescita sul lungo termine e capacità di recupero relativa in presenza di un rallentamento economico. A fronte del miglioramento dei fondamentali, siamo diventati più positivi su IT e telecom. Le società che producono software continuano a registrare una solida domanda e le attività di fusione e acquisizione sostengono ancora IT e telecom” conclue Gérald Moser.
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