Borsa di Tokyo

Azionario Giappone, prospettive positive per i prossimi 12 mesi

29 Marzo 2016 10:20
financialounge -  Borsa di Tokyo Columbia Threadneedle Investments giappone mercati azionari Sarah Williams
Tokyo contende a Milano il poco invidiabile primato della piazza finanziaria peggiore da inizio anno. Dal primo gennaio al 23 marzo scorso, l’indice giapponese Nikkei 225 evidenziava una perdita del 10,7% solo un gradino meno peggio rispetto al -13,8% del Ftse Mib italiano. Secondo alcuni osservatori, una delle ragioni per le quali la borsa giapponese è, insieme a quella milanese, una delle più bersagliate dalle vendite da inizio anno è che il sell off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità) ha punito soprattutto le posizioni più esposte a livello azionario nei portafogli dei grandi investitori internazionali che, sul finire del 2015, avevano sovrappesato Europa e Giappone a discapito di Wall Street.

Tuttavia, alle attuali quotazioni, il listino del Sol Levante sembra tornato piuttosto interessante: basti pensare che l’indice Nikkei 225 dista il 25 per cento circa dal massimo dello scorso anno.

“Non si può ignorare il fatto che l'azionario giapponese ha iniziato l'anno in modo molto deludente. Tuttavia, continuiamo ad aspettarci risultati positivi nel 2016, anche se forse più sottotono rispetto all'anno scorso, quando il Giappone è stato il mercato più performante fra quelli principali” premette Sarah Williams, Responsabile azionario giapponese di Columbia Threadneedle, che poi però aggiunge: “È vero che la valuta potrebbe rappresentare un ostacolo, ma i costi di molti fattori di produzione sono bassi e il mercato del lavoro contratto sta stimolando un'ondata di innovazione”.

Secondo la manager, le valutazioni di mercato sono estremamente favorevoli a questi livelli. I punti positivi sono, di fatto, molto solidi. Le remunerazioni per gli azionisti sono in forte accelerazione, sotto forma di dividendi o di riacquisti di azioni. “Inoltre, credo che la rivoluzione sul piano della corporate governance stia superando un punto di svolta, come testimoniano varie misure tra cui la nomina di amministratori esterni, l'introduzione di un sistema di remunerazione e promozione basato sul merito, l'esplicito perseguimento del ROE (return on equity) come parametro di riferimento, la pubblicazione di codici di corporate governance e un livello più alto di coinvolgimento degli azionisti: sono in Giappone e lo vedo” puntualizza la manager.
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