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Azionario Europa, gli impatti della vittoria di Trump

La vittoria di Trump ha favorito l’azionario Europa ma nel corso del 2017 sarà necessario adottare una strategia flessibile per adeguarsi all’andamento dell’economia.

12 Gennaio 2017 09:46
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Il mercato azionario europeo si è inserito sulla scia del trend rialzista di Wall Street avviato dopo l’elezione di Trump riuscendo a registrare una performance addirittura migliore rispetto al mercato azionario americano: dall’8 novembre a oggi, infatti mentre l’S&P500 è salito del +6,15%, l’indice Stoxx 600 europeo ha messo a segno un rialzo del +9% e l’indice Eurostoxx della zona euro ha sfiorato un incremento di 10 punti percentuali.

Certo, come fanno notare gli analisti, le valutazioni dell’azionario europeo erano più depresse rispetto a quelle di Wall Street e questo ne ha senz’altro agevolato l’accelerazione, ma resta il fatto che l’impatto delle elezioni americane sulle azioni europee è stato finora positivo.

Non si può escludere nel breve termine un ritorno dell’avversione al rischio da parte degli investitori a mano a mano che cominceranno a delinearsi le prime incertezze sul 2017, ma le valutazioni dell’azionario europeo sembrano comunque restare ragionevoli.

Il dato più incoraggiante è emerso nel corso della pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2016 che hanno evidenziato una stabilizzazione dei ricavi e dei profitti creando quindi le premesse per una chiusura d’anno almeno in linea con le attese (se non in miglioramento) e un 2017 che potrebbe quindi segnare un rialzo dei profitti aziendali dopo diversi anni di contrazione.

“Sebbene in Europa la situazione sia differente a quella americana (in cui l’accelerazione delle aspettative di crescita dei prezzi dopo la vittoria di Trump ha rappresentato un elemento di rottura con il trend del consolidamento fiscale), il mercato azionario ha comunque seguito il movimento della borsa americana accentuando la rotazione settoriale che è partita a metà anno” fa presente Yves Maillot, Head of European Equities di Natixis Asset Management.

Il riferimento del manager è al rimbalzo messo in atto dai titoli ciclici e dai bancari che hanno recuperato rapidamente parte del loro sconto a discapito dei titoli difensivi che avevano corso molto in precedenza.

Per Yves Maillot la questione fondamentale è nella durata di questo movimento alla luce del fatto che mentre la ripresa dell’economia americana sembra scontata, quella europea resta ancora tutta da verificare. Precisato questo, Yves Maillot delinea due strategie per il 2017. Nel breve termine sembra opportuno seguire il movimento verso i bancari mentre nella seconda parte dell’anno potrà rendersi necessario un ritorno sui difensivi in quanto la ripresa della crescita sarà più limitata nel Vecchio Continente.

“Un settore interessante è quello dei petroliferi che beneficiano di una combinazione di prezzi del greggio più stabili, di una diminuzione della spesa per nuove estrazioni e di un aumento dei flussi di cassa” specifica Yves Maillot secondo il quale, infine, le small e mid cap europee risultano più attraenti dei titoli large cap in quanto mostrano una migliore dinamica nella crescita dei profitti.
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