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Azionario Cina, una riserva di caccia privilegiata
L’inclusione dei titoli A-shares cinesi nell’indice MSCI Emerging Markets è una ulteriore conferma della crescita del peso specifico dell’azionario cinese nel mondo.
3 Agosto 2017 09:34
Il dato sulla crescita del secondo trimestre 2017 presentato ufficialmente lo scorso 17 luglio non ha lasciato dubbi: la Cina è cresciuta oltre le attese al +6,9%. A portare la crescita del PIL oltre gli obiettivi del governo di Pechino hanno contribuito la produzione industriale, i consumi interni e gli investimenti.
Una performance che corrobora le attese positive sulle materie prime e che sgombera le nuvole minacciose sui cieli dell’economia mondiale. Nubi tuttavia non scomparse del tutto dal momento che si teme una bolla immobiliare e che una parte della crescita cinese sia alimentata da indebitamento e sovraproduzione. Resta il fatto che l’azionario cinese rimane nel mirino dei grandi investitori internazionali soprattutto alla luce dell’inserimento della azioni A shares nell’indice MSCI Emerging Marktes.
“La nostra presenza a Hong Kong ci consente di valutare da una prospettiva privilegiata i rischi e le opportunità d’investimento in Cina, un mercato che in ottica bottom-up (selezione sei singoli titoli) offre a nostro avviso un’ampia gamma di titoli tra cui scegliere, in particolare nei settori dei beni di consumo, Internet, sanità e istruzione” fanno sapere Kristian Heugh, Managing Director di MSIM, Krace Zhou, Executive Director di MSIM e Marc Fox, Executive Director di MSIM che ci tengono a ricordare come, negli ultimi dieci anni, i consumi abbiano rappresentato in media il 4,7% del PIL, ma nell’ultimo quinquennio tale percentuale sia salita dal 3,6% al 5,3% del terzo trimestre 2017.
Un trend che, secondo i tre esperti proietta la Cina ancora più in alto nella scala dei valori dell’economia mondiale: anche senza il vantaggio che deriverebbe da un incremento degli investimenti o delle esportazioni, nei prossimi anni il secondo maggiore paese al mondo per consumi continuerà verosimilmente a espandersi più rapidamente dei paesi sviluppati grazie alla sola crescita dei consumi.
“Ribilanciare la seconda maggiore economia mondiale non è, com’è noto, una cosa semplice, ma operando come investitori bottom-up possiamo guardare oltre le turbolenze macroeconomiche di breve termine e riusciamo a individuare numerosi titoli di ottima qualità in Cina” spiegano Kristian Heugh, Krace Zhou e Marc Fox secondo i quali , per trovare alcune delle migliori idee d’investimento azionario di tipo bottom-up dei prossimi dieci anni, sarà necessario focalizzarsi sulla Cina perché, come ha detto Charlie Munger, socio storico di Warren Buffett, la Cina “è una riserva di caccia privilegiata”.
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