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Antony Jenkins

Allarme banche: entro massimo 15 anni saranno estinte

La profezia di un ex dirigente Barclays: "Per il settore bancario arriverà il Kodak moment e anche chi domina diventerà obsoleto".

31 Luglio 2017 00:01
financialounge -  Antony Jenkins Apple fintech google settore bancario

Tra cinque o massimo quindici anni le banche spariranno dalla faccia della terra. La previsione dai toni apocalittici, in realtà ventilata a mezza bocca da molti addetti ai lavori, arriva da Antony Jenkins, ex dirigente della Barclays. Ma cosa potrebbe provocare una catastrofe di portata tale da accomunare il destino delle banche a quello dei dinosauri? Innanzitutto è bene precisare che l’ipotetica “estinzione” riguarderebbe le banche tradizionali, ovvero le banche come le abbiamo conosciute negli ultimi 50 anni.

Ma la rivoluzione tecnologica, come sanno bene i proprietari di agenzie di viaggio o videonoleggio, non guarda in faccia a nessuno. I barbari (ovvero le start up del fintech) premono sui confini dell’impero e l’attuale organizzazione del settore bancario sta già mostrando i primi segni di cedimento. Secondo alcuni dati prospettici, nei prossimi 4 anni gli sportelli verranno tagliati del 10%.

Un risparmio che, però, potrebbe non bastare. Ne è convinto Jenkins, che con praticità tutta americana individua il momento attuale e quello futuro delle banche: “Attualmente il settore sta vivendo un “Uber moment” in cui l’industria viene trasformata da tecnologie come smartphone e carte contactless”. Ma l’approdo più temuto è quello che lo stesso Jenkins, ai microfoni di Bloomberg TV, ha definito “Kodak moment”: un nome che fa tremare i polsi ai manager, poiché evoca un’azienda spazzata via dalle nuove tecnologie, nonostante abbia fatto la storia dell’industria mondiale.

“Il Kodak moment è completamente diverso – ha spiegato Jenkins, che dopo il licenziamento da Barclays ha fondato 10x Future Technologies – è la fase in cui i clienti realizzano che esiste un modo completamente differente e migliore per fare le cose che vogliono, rendendo i dominanti obsoleti”. E questo momento, stando alle previsioni dell’ex dirigente Barclay, potrebbe arrivare nei prossimi 5 anni o al massimo entro 15 Il meteorite che darà il colpo di grazia alle banche sarà di dimensioni molto piccole, non più grandi di uno smartphone da cui eseguire bonifici, fare investimenti, controllare il proprio capitale e stipulare polizze. Come accaduto per i dinosauri, il “meteorite tecnologico” potrebbe segnare la fine di un settore che sta cercando, non senza difficoltà, di venire incontro a clienti sempre più autonomi e abituati ad avere servizi rapidi, efficienti e poco costosi.

In pratica, i servizi offerti dalle banche online oppure, in casi ancora più estremi, dalle banche che operano solo su smartphone. È il caso della start up tedesca N26, che ha già oltre 300mila clienti ed è appena sbarcata in Italia dopo un periodo di sperimentazione. Come se non bastasse, le banche tradizionali dovranno guardarsi da un altro pericolo: l’assalto dei colossi della tecnologia come Google, Amazon e Facebook, con quest’ultimo che ha già ottenuto una licenza in Irlanda per fornire servizi finanziari.

Ovviamente le grandi banche stanno cercando di rinnovare i propri modelli di business non solo per resistere, ma per cavalcare l’onda dell’innovazione, abbassare i costi e avvicinare i clienti Millenials. Dietro Fineco, Widiba e CheBanca!, infatti, ci sono colossi come Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca. Altri stanno facendo accordi per sfruttare i pagamenti via smartphone, a cominciare da Apple Pay. Basteranno questi sforzi a non far avverare la profezia di Jenkins? Oppure andare in banca a compilare un bonifico da consegnare allo sportello avrà lo stesso sapore vintage di entrare in un negozio di vinili? I primi indizi arriveranno tra cinque anni.
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