Le 5 azioni scelte dai guru dell’investimento per il 2018

A dicembre è facile imbattersi in previsioni sull’andamento dei mercati nell’anno che sta per cominciare, oppure leggere “dritte” sugli investimenti da scegliere. Come in altri campi, anche nella finanza la fonte qualifica il messaggio. E se il messaggio arriva dalla Sohn Conference, definita dal Wall Street Journal “il Superbowl delle conferenze sull’investimento”, vale almeno la pena ascoltare. Lo scorso 30 novembre 16 tra i più importanti gestori di fondi mondiali hanno partecipato alla Sohn Conference di Londra (nata per scopi benefici) per discutere di economia, soffermandosi sui titoli azionari che a loro parere faranno registrare le performance migliori nel 2018. Le indicazioni sono state diverse per settori e aree geografiche. Il portale Marketwatch.com si è preso la briga di raccogliere le cinque segnalazioni più interessanti.

PIRELLI
Segnalata da Adrian Croxson, manager dell’hedge fund Oz Management, l’azienda italiana che si prepara a rientrare nell’indice FTSE MIB al posto di Mediolanum è ritenuta in grado di crescere di oltre il 60% nel 2018. La previsione di Croxson è basata non solo sulle previsioni di crescita generali che potrebbero interessare anche altri operatori del settore, ma soprattutto sulla propensione di Pirelli a coprire il settore delle auto di lusso. In Cina, fa notare, il manager, le vendite di auto di lusso sono balzate dalle 50mila unità del 2006 alle 2 milioni e 300mila unità di oggi: “E non puoi mettere pneumatici di scarsa qualità su auto costose”.

INFINEON TECHNOLOGIES
Dovrebbe attestarsi intorno al 60% anche la crescita del titolo della società tedesca Infineon Technologies, specializzata nella produzione di semiconduttori. Almeno secondo le previsioni di Ross Turner, fondatore di Pelham Capital, convinto che la rapida crescita di auto elettriche e a guida autonoma porterà a una richiesta maggiore di circuiti integrati e quindi di semiconduttori. Nel 2030 le auto elettriche saranno circa il 30% del totale, grazie anche a performance e autonomia migliori e Infineon – già leader mondiale in questo settore – avrà un ritorno importante dalla “rotazione” della flotta auto globale verso l’elettrico.

BANCO SANTANDER
L’ottimismo sul Banco Santander arriva dall’italiano Davide Serra, fondatore e amministratore delegato del fondo Algebris, che vede un futuro roseo per la banca spagnola dopo l’acquisizione – a 1 euro e su invito della BCE – dei rivali di Banco Popular lo scorso giugno. “Hanno fatto un incredibile affare” ha spiegato Serra, che ha ricordato come Santander, in 175 anni di storia, non abbia mai chiuso un bilancio in rosso. Quest’anno le azioni della banca spagnola sono salite del 16%.

EVRY
Già proprietà del governo norvegese, la società di servizi informatici Evry, secondo l’analisi di Reade Griffith (Tetragon e Polygon) ha grandi margini di crescita e il prossimo anno il titolo potrebbe arrivare a guadagnare almeno il 50%. I margini di profitto dell’azienda, dopo la privatizzazione, sono cresciuti dal 6,4% al 10,8% e continuano a crescere. Inoltre, recentemente Evry ha concluso un importante accordo con IBM.

CRITEO
Criteo è una società francese che si occupa di pubblicità online. In pratica, il banner con l’offerta per quel volo a Città del Capo che continua a perseguitarvi, nonostante lo abbiate cercato una sola volta (magari per sbaglio) potrebbe essere opera di Criteo. Tuttavia lo fa con una logica meritocratica, almeno nell’ottica dell’inserzionista, perché riceve un compenso solo se il volo per Città del Capo lo comprate veramente. Ebbene, secondo Selvan Masil di Wesray Capital Management Criteo è “sottovalutata” dal mercato e ha tutti i presupposti per una rapida e convincente crescita che, nella prospettiva migliore, potrebbe raggiungere gli 85 dollari da una base di partenza di 32.