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Andrea Dolsa

Guardare oltre i dazi: fiducia e politiche monetarie sono i fattori più influenti

Per colpa dei dazi (ma non solo) la volatilità è tornata per restare: quali sono gli elementi da monitorare e come possono rispondere gli investitori, con un occhio rivolto all’integrazione tra megatrend e ESG.

20 Luglio 2018 07:50

Il tema dei dazi è sicuramente rilevante, ma non tanto per i possibili effetti diretti sul PIL, quanto per quelli relativi alla fiducia. Ne è convinto Andrea Dolsa, Responsabile Gestioni Collettive presso Euromobiliare AM SGR, che fa il punto sulla situazione attuale dei mercati partendo dal ritorno della volatilità e dalle scelte giuste per gestirla.

LA VOLATILITÀ È TRA NOI


“Basta guardare il grafico del VIX (un indice che misura la volatilità attesa in riferimento all’S&P 500, ndr) per capire che il picco di febbraio non è stato smaltito. Possiamo dire, quindi, che la volatilità è qui per restare, perché ormai sono troppi i fattori che la tengono su livelli elevati”, spiega Dolsa. E quali sono questi fattori? L’esperto di Euromobiliare AM SGR parte dai due che, a suo avviso, sono i meno importanti. Il primo è la lunghezza del ciclo economico, l’altro è la guerra dei dazi.

DAZI PERICOLOSI PER LA FIDUCIA


“Dopo le parole stanno arrivando i fatti – commenta Dolsa – e l’escalation della guerra dei dazi può arrivare ad avere un’incidenza sulla crescita compresa in un range che va dallo 0,2% al 3%, a seconda della copertura sui settori. Ma il punto, in questa possibile escalation, riguarda in realtà la fiducia, perché mercati e imprese lavorano sulla fiducia. Un drastico calo di questo elemento, dovuto alla paura di nuovi e improvvisi dazi commerciali, può per esempio indurre le imprese a rimandare gli investimenti. E purtroppo i mercati, lo sappiamo per esperienza, tendono ad avere una visione manichea del futuro, senza mezze misure”.

ATTENZIONE ALLA BCE


Ma secondo Andrea Dolsa l’elemento che inciderà di più sulla volatilità futura è rappresentato dalle politiche delle banche centrali. “C’è un cambiamento in atto, le politiche espansive stanno mutando e in particolare, per il nostro paese, sarà molto delicato l’arrivo di un nuovo presidente della BCE al posto di Mario Draghi. Probabilmente arriverà un esponente di un paese nordico, con un atteggiamento favorevole all’aumento dei tassi”.

COME RISPONDERE


Come difendersi, quindi, in uno scenario caratterizzato dalla volatilità sostenuta da più fattori? “La prima strada è quella della diversificazione e della decorrelazione. Per esempio il Treasury a 10 anni è un’opzione, così come alcune valute difensive. Ma secondo noi lo scenario prossimo non sarà così negativo, quindi per navigare in un ambiente volatile l’importante è non farsi prendere dal panico dopo un mese di notizie negative, anzi. Questo può essere un buon momento per mettere una parte dell’investimento sull’azionario, magari sfruttando strumenti come i PAC (piani di accumulo capitale, ndr)”.

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ESG, ESCLUDERE NON BASTA


Tra i temi più discussi nel mondo del risparmio gestito i criteri ESG, relativi agli investimenti sostenibili e responsabili, continuano a ricoprire un ruolo di primo piano. L’approccio di Euromobiliare AM SGR è improntato ad un progetto di integrazione di questi criteri nell’intero processo di investimento. “Stiamo lavorando per saltare la fase di esclusione per andare direttamente su quella strategica – commenta Dolsa - anche perché abbiamo visto che i processi ESG influenzano direttamente il rendimento delle società. Se l’azienda è sostenibile sarà vincente nel lungo termine. E ci siamo resi conto che le nostre scelte, senza applicare filtri di sorta, ci portano a preferire aziende con rating ESG elevati”.

MEGATREND-ESG: SI PUÒ FARE


In Euromobiliare AM SGR l’integrazione dei criteri ESG nel processo di investimento passa anche attraverso il sodalizio con un'altra tematica di primaria importanza per gli investimenti: i megatrend. Nel dettaglio il [tooltip-fondi codice_isin="IT0005046054"]fondo Science 4 Life (S4L)[/tooltip-fondi] – attualmente un fondo flessibile - va a investire su megatrend legati a Healthcare (con i sottosettori Equipment, Pharmaceuticals e Biotech), Nutrition e Food Security, Wellness, Education, Clean Energy e Water scarcity. Saranno poi i criteri ESG ad essere utilizzati per valutare la sostenibilità complessiva del fondo S4L. “È un prodotto che si sta rinnovando – spiega Dolsa – ma che ha già dato risultati positivi in una fase di mercato sostanzialmente neutra”.

 

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