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Indici ESG, le performance di pari passo ai principi etici e ambientali

Cresce la competitività degli indici e dei fondi ESG rispetto ai tradizionali e con essa la scelta degli investitori istituzionali a sceglierli come benchmark.

12 Settembre 2017 09:43
financialounge -  benchmark ESG Etica Sgr FTSE Russell indice mercati emergenti Swiss Re

La sovraperformance delle strategie ESG (che osservano standard ambientali, sociali e di buona governance) rispetto agli indici di mercato sembra ormai non essere in dubbio. Lo sostengono diversi studi e lo si legge da anni su molti giornali. L’ultimo in ordine di tempo è stato il Financial Times in un approfondimento da poco pubblicato sul tema.

Nei mercati emergenti, la tendenza è particolarmente pronunciata: l'indice MSCI Emerging Markets Leaders, che comprende 417 società caratterizzate da pronunciati principi ESG, ha superato il benchmark (MSCI Emerging Markets) dalla crisi finanziaria 2008-09, fino al giugno di quest'anno. L'effetto è altrettanto evidente a livello globale.

Quattro indici sviluppati da FTSE Russell, un fornitore leader di indici che seleziona aziende coinvolte nell'efficienza energetica, nella tecnologia dell'acqua e nelle altre applicazioni green, hanno ottenuto un rendimento migliore del loro benchmark, l'indice FTSE Global All Cap. In parallelo, gli afflussi di capitale negli ETF ESG sulla piattaforma iShares hanno raggiunto un record di 390 milioni di dollari nel mese di luglio, portando l'afflusso totale dal 2009 a 5,7 miliardi di dollari.

Da una prospettiva sociale, l'obiettivo dei principi ESG è quello di evitare le aziende che mostrano scarso rispetto per il benessere dei lavoratori e restituiscono poco alle comunità delle quali fanno parte e si servono. Per la governance, l'obiettivo è quello di filtrare le società statali che si impegnano poco con gli azionisti di minoranza, le imprese con standard di divulgazione poco chiari e quelle contrassegnati da conflitti di interesse e altri abusi.

Nel mese di luglio, il fondo pensione del governo giapponese (GPIF), il più grande del mondo con circa 1.300 miliardi di dollari di asset in gestione, ha annunciato di aver selezionato tre indici ESG come benchmark per l’equivalente di 9 miliardi di dollari di investimenti azionari giapponesi in portafoglio: secondo Norihiro Takahashi, presidente del GPIF, la quota sotto l’ombra degli indici ESG può aumentare in futuro. Nello stesso mese, Swiss Re, uno dei maggiori assicuratori europei, ha annunciato di aver adottato benchmark di tipi ESG per l'intero portafoglio di 130 miliardi di dollari.

Questi esempi di passaggio dai parametri di riferimento tradizionali a quelli di ESG comporterà l'investimento in molte aziende più conformi ai principi ESG.
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