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ESG

Green economy, allineare il sistema finanziario allo sviluppo sostenibile

I numeri della green economy sono incoraggianti ma restano troppo modesti rispetto a quelli della finanza speculativa legata all’attuale modello di consumo e sviluppo.

25 Maggio 2018 16:06
financialounge -  ESG Etica Sgr finanza sostenibile green bond green economy

La riforma del sistema finanziario globale, insieme alle decisioni delle banche, degli investitori e delle autorità di regolamentazione, ha mostrato un’accelerazione nella direzione della sostenibilità. Un fenomeno piuttosto evidente negli ultimi quattro anni da quando, nel gennaio 2014, è partita l’indagine che promuove la progettazione di un sistema finanziario più allineato al modello di sviluppo sostenibile declinato nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni unite.

IL PROGRAMMA AMBIENTALE DELLE NAZIONI UNITE


Da allora sono state pubblicate tre edizioni del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP – UN Environment Programme) all’interno del quale spiccano i successi della migrazione verso un sistema finanziario sostenibile. Si tratta di un fenomeno che ormai non si limita alla protezione delle persone e della terra, ma si allarga alla consapevolezza che una finanza più sostenibile possa essere in grado di tutelare i profitti futuri.

UN FUTURO MIGLIORE PER TUTTI


“Ora dobbiamo trasformare il riconoscimento generalizzato della necessità di un cambiamento in un movimento globale che fornisca i finanziamenti di cui abbiamo bisogno per creare un futuro migliore per tutti”, ha sottolineato Erik Solheim, capo dell’UNEP.

APPROFONDIMENTO - VIDEO
Verso un movimento globale per un futuro sostenibile

IL SUCCESSO DEI GREEN BOND


Si prenda ad esempio l’emissione di obbligazioni verdi (green bond) che dagli 11 miliardi di dollari del 2013 è balzata a 155 miliardi lo scorso anno. Tuttavia, sebbene sia una cifra significativa che testimonia come le autorità pubbliche e le banche per lo sviluppo sia ora più attente al tema della sostenibilità, resta sempre un importo modesto se paragonato ai numeri del mercato obbligazionario globale, che vale circa 100mila miliardi di dollari.

DISINVESTIMENTO DAL SETTORE DELL’ENERGIA FOSSILE


Stesso discorso anche nell’ambito del settore delle fonti fossili di energia. I disinvestimenti dalle compagnie che lucrano sulle fonti fossili avrebbero raggiunto un valore stimato di 5mila miliardi di dollari nel 2016, contro i soli 710 miliardi di dollari di investimenti in carbone, petrolio e gas nello stesso periodo. Altrettanto importante è il ruolo della politica che sembra, finalmente, muoversi nella direzione della sostenibilità. Anche perché solo un’azione decisa dei governi di tutte le aree geografiche del mondo può dare la spallata al modello attuale di finanza.

CONTRO LA FINANZA SPECULATIVA


Peccato che questa tendenza virtuosa a favore della sostenibilità non riesca ancora nemmeno lontanamente oscurare i numeri della finanza speculativa legata all’attuale modello di consumo e sviluppo. Migliaia di miliardi di dollari che, invece, potrebbero ogni anno finanziare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima, ai quali arrivano flussi finanziari estremamente più limitati.
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