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I tre rischi da tenere sotto controllo nel 2018

Da osservare: lo sviluppo di pressioni inflazionistiche, la fine del ciclo negli Stati Uniti e l’attuazione delle riforme economiche in Cina.

21 Dicembre 2017 09:43
financialounge -  cina Ethenea inflazione USA Yves Longchamp

Dopo un 2017 di solida e diffusa crescita economica, il contesto globale resta sostanzialmente ancora positivo ma è necessario prestare la massima attenzione a tre aree di rischio. È questo l’avvertimento che lancia Yves Longhchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors.

“In primis, occorre fare attenzione alla pressione dell'inflazione, che al momento è molto modesta. Nell'Eurozona e negli Stati Uniti, tuttavia, l'inflazione salariale ha guadagnato slancio, dato che i tassi di disoccupazione sono diminuiti. Ciò indica che il rischio di deflazione è ora alle spalle e che sta aumentando progressivamente la pressione dell'inflazione. C’è dunque il rischio che le banche centrali possano trovarsi costrette a rafforzare la propria politica monetaria prima di quanto si pensasse”, spiega Yves Longhchamp.

Che poi passa al secondo rischio: il basso livello di disoccupazione negli Stati Uniti combinato con l’appiattimento della curva dei rendimenti. “Ciò indica che la più grande economia mondiale è nella fase finale del ciclo economico. In questo contesto, il rischio di future delusioni non è più trascurabile” puntualizza Yves Longhchamp.

In terzo luogo la Cina che è proiettata nel programma di numerose riforme economiche: dalla ristrutturazione e rafforzamento delle imprese statali al deleveraging del sistema finanziario, fino al rallentamento dell'inflazione dei prezzi delle abitazioni. “Siamo convinti che il governo attuerà queste riforme e, di conseguenza, preparerà la Cina per il futuro. Tuttavia, a breve termine, questi interventi avranno implicazioni di ampia portata per il fragile sistema finanziario cinese” specifica Yves Longhchamp.

Secondo il manager, in ogni caso, l'Europa continua a mostrare una dinamica economica più forte rispetto agli Usa, con una valutazione più favorevole e un maggiore potenziale di margine. “Pertanto anche nel 2018 continueremo a preferire strategicamente questa regione al mercato statunitense. Nelle condizioni attuali, non è difficile aspettarsi un posizionamento prociclico per il prossimo futuro. Con una dinamica economica così ampia e robusta, prevediamo che i mercati azionari globali continueranno a sovraperformare le obbligazioni” conclude Yves Longchamp.
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