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Elezioni USA, perché in attesa dell’esito adottiamo un portafoglio prudente

Trump potrebbe vincere le elezioni USA sfruttando la diseguaglianza della distribuzione della ricchezza negli USA che tende ad allargarsi: meglio essere prudenti.

17 Ottobre 2016 10:11
financialounge -  elezioni Ethenea Guido Barthels USA Yves Longchamp

I fondi di Ethenea si avvicineranno alle elezioni americane in programma il prossimo 8 dicembre con una minore esposizione al rischio. In pratica, le scelte di portafoglio privilegiano una minore assunzione di rischi in ambito obbligazionario, sia in termini di qualità degli emittenti che di duration (sensibilità alla variazione dei tassi di interesse), nonché in ambito azionario e valutario.

A rivelarlo sono Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, e Guido Barthels, Portfolio Manager ETHENEA Independent Investors S.A., secondo i quali, pur non trascurando affatto le possibili implicazioni derivanti dai rischi politici europei, l’elezioni presidenziali americane risultano di gran lunga l’evento politico più importante da seguire.

In primis, perché gli Stati Uniti svolgono in maniera più o meno convincente il ruolo di poliziotti mondiali e, in secondo luogo, esercitano una influenza sui mercati globali dei capitali in virtù della loro importanza quale potenza economica e finanziaria.

“Malgrado le critiche, giustificate o meno, Hillary Clinton è una professionista della politica che molto probabilmente potrebbe continuare la politica di Barack Obama e, nel suo insieme, dovrebbe essere ben gradita dai mercati dei capitali” dicono Yves Longchamp e Guido Barthels che poi proseguono: “Al contrario, dal momento che i mercati dei capitali sono piuttosto avversi alle incertezze, è assai probabile che assumerebbero una modalità risk-off (ovvero una preferenza per i titoli considerati più sicuri a discapito delle asset class ritenute più a rischio) in caso di vittoria di Donald Trump”.

Ma attenzione, fanno notare i due manager, perché nel frattempo l’America sta cambiando. Da un’indagine svolta nel 2013 dalla Fed sulla situazione finanziaria dei consumatori sono emersi alcuni fenomeni inquietanti, tra cui il fatto che nel 2013 la ricchezza delle famiglie, in particolare di quelle appartenenti alla fascia reddituale più bassa, era diminuita rispetto al 2010. Non solo. La ricchezza media della popolazione attiva si è nettamente ridotta dal 1989: in particolare spicca il fatto che la quota di reddito della classe media sia passata dal 62% ad più modesto 43 % del reddito complessivo, mentre il reddito del ceto più elevato raggiunge ora quasi il 50%. Anche l’indice Gini, che una misura la diseguaglianza della distribuzione della ricchezza nella popolazione, segnala tale tendenza con un trend ascendente per USA, Eurozona e Germania.

“La cosiddetta forbice tra poveri e ricchi continua ad allargarsi. Quasi necessariamente ne consegue il rafforzamento delle alternative populiste ai partiti consolidati, i quali sono responsabili della crescente disparità, decisamente indesiderata dal punto di vista sociopolitico” è la riflessione finale di Yves Longchamp e Guido Barthels.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Ethenea

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