Columbia Threadneedle Investments

Investimenti, più appeal per l’high yield europeo meno per le azioni

5 Novembre 2015 11:03
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments Europa High Yield mercati obbligazionari Toby Nangle
L’analisi degli spread creditizi (cioè il differenziale di rendimento delle obbligazioni societarie rispetto ai titoli di stato) permette di estrapolare importanti informazioni circa le aspettative degli investitori sui rischi legati alla solvibilità delle aziende e più in generale sul ciclo economico. In particolare, l'aumento degli spread creditizi può rivelare tensioni nel sistema finanziario che si riflettono solo successivamente nelle valutazioni del mercato azionario.

Toby Nangle, Co-responsabile globale multi-asset e Responsabile asset allocation, regione EMEA, di Columbia Threadneedle Investments, ha interpretato i segnali in seguito alla recente correzione al fine di sfruttare queste informazioni nelle decisioni di costruzione del portafoglio, facendogli prendere la decisione di puntare sull'high yield europeo. La sua prima convinzione è la cautela nell'ipotizzare un marcato deterioramento dei potenziali rischi d'insolvenza delle società.

“Se gli investitori obbligazionari intravedono maggiori rischi d'insolvenza, dovremmo osservare un aumento degli spread creditizi a breve termine, quando in realtà sono gli spread creditizi a più lungo termine ad aver evidenziato l'incremento maggiore” rivela Toby Nangle, secondo il quale gli investitori sembrano relativamente certi delle buone prospettive a breve termine del mercato in genere ma vedono maggiore incertezza al livello delle condizioni del credito più lontano nel futuro: questo, peraltro, vale sia per il mercato creditizio europeo che per quello statunitense. In secondo luogo, la maggiore incertezza legata all'ampliamento dei rendimenti obbligazionari è stata sufficientemente robusta da minare lo status delle azioni di asset class con il premio al rischio più elevato. Se si confrontano i rendimenti obbligazionari dell'high yield statunitense con i rendimenti degli utili azionari globali (sulla base di stime di consenso prospettiche a 12 e 24 mesi sugli utili) si nota come l'aumento dei rendimenti obbligazionari abbia storicamente coinciso con l'incremento dei rendimenti degli utili azionari: in pratica, si nota che la flessione dei rapporti prezzo/utili (P/E), avviene di solito in parallelo ai crolli dei mercati azionari. La recente regressione del mercato azionario ha coinciso con l'ultima impennata dei rendimenti delle obbligazioni societarie high yield, fino a oltrepassare i rendimenti degli utili azionari globali a uno e due anni per la prima volta dalla crisi finanziaria globale, minando lo status del mercato azionario di mercato di asset rischiosi a più alto rendimento. Gli investitori si ritrovano quindi con mercati finanziari caratterizzati generalmente da premi al rischio elevati, il che crea un contesto d'investimento più costruttivo ma diminuisce al contempo l'attrattiva delle azioni come classe di attività.

“Per spiegare questo aumento dell'incertezza possiamo citare tre grandi tematiche di cui abbiamo recentemente discusso: 1) la solidità ciclica dell'economia statunitense nel contesto della scarsa produttività del mercato del lavoro; 2) lo shock sul lato dell'offerta di petrolio; 3) gli interrogativi circa il ribilanciamento economico della Cina, che si allontana dagli investimenti e dall'industria pesante per avvicinarsi ai servizi, unitamente al recente cambio di atteggiamento delle autorità cinesi nei confronti della politica valutaria” specifica Toby Nangle, che conclude riferendo di non aver aumentato il rischio del portafoglio in misura significativa, ma di avere invece colto l'occasione per ruotare il budget di rischio e assumere una maggiore esposizione all'high yield europeo nelle strategie Threadneedle Dynamic Real Return e Threadneedle Global Asset Allocation.
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