High yield USA, il rischio maggiore è quello politico

“Nel breve termine, il rischio maggiore per il segmento obbligazionario societario high yield è quello politico: le riforme fiscali e quelle in materia di commercio negli Stati Uniti potrebbero infatti esercitare sia effetti positivi sia negativi sugli emittenti di questi titoli” sostiene Jim Hurlin, Investment Specialist di Capital Group.

Precisato questo, però, per il manager l’asset class presenta diversi fattori di supporto che la rendono ancora particolarmente attraente, anche in un contesto di rialzo dei tassi di interesse. In primis le obbligazioni high yield offrono attualmente rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni governative e alla maggior parte dei titoli di debito societari con rating investment grade.

In secondo luogo, in un contesto di maggiore inflazione frutto di un aumento della domanda, gli spread sul credito spesso (ovvero gli extra rendimenti rispetto ai titoli di stato) si restringono riflettendo i migliori fondamentali del credito in un’economia più solida: ma spread in contrazione significa aumento delle quotazioni delle obbligazioni e, quindi, guadagni in conto capitale. Inoltre, se è vero che l’inflazione può erodere i rendimenti reali, è altrettanto vero che può anche rivelarsi benefica per gli emittenti, in particolare per quelli molto indebitati.

In terzo luogo, il mercato high yield evidenzia una duration (scadenza media delle emissioni) inferiore rendendo questa tipologia di titoli meno sensibile al rialzo dei tassi di interesse.

“Per quanto riguarda la duration” tiene a specificare Jim Hurlin “siamo particolarmente interessati alle emissioni on scadenza intorno ai 5 anni, orizzonte per il quale la valutazione ci appare già piena mentre i rischi principali sembrano rappresentati più da una ulteriore inclinazione della curva piuttosto che da possibili aumenti della curva nel suo complesso”.