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Rovelli (BlackRock): “Crescita USA al 4%? Non è un ritmo sostenibile”

Economia USA, possibile escalation dei dazi commerciali e banche in difficoltà: il commento di Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia.

12 Luglio 2018 18:08

Il più importante fattore di incertezza per l’economia globale non è rappresentato dalla possibile escalation nella guerra dei dazi, ma dalle mosse della Federal Reserve. Ad affermarlo è Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia, che dopo aver fatto il punto sulla situazione italiana in un incontro con la stampa, ha detto la sua sull’andamento dell’economia globale.

DAZI? CONTA DI PIÙ LA FED


Rovelli considera i dazi commerciali un possibile fattore da tenere in considerazione, soprattutto nel caso dell’esplosione di una “guerra commerciale in cui tutti perdono”, ma mette al primo posto la Fed. “Il restringimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve è, a nostro avviso, il fattore di incertezza più importante in questo momento sui mercati – ha detto Rovelli – perché storicamente le decisioni della Fed sono un elemento guida. Sul fronte dei dazi, invece, è difficile fare previsioni perché non abbiamo evidenze storiche al riguardo: l’ultimo accadimento simile risale agli anni ‘70”.

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ECONOMIA USA, IL RITMO GIUSTO


Interpellato sull’economia americana, e in particolare sulla possibilità che possa crescere al ritmo del 4% all’anno, Rovelli ha dichiarato di non ritenere sostenibile un andamento di questa portata del PIL USA. “Stiamo ancora assistendo all’effetto della riforma fiscale – ha spiegato l’esperto di BlackRock – che crediamo si esaurirà entro il primo trimestre del 2019. Gli elementi che incidono a lungo termine sulla crescita USA riguardano la demografia e la quantità di investimenti fatti, e alla luce di questi fattori una crescita al ritmo del 4% non è sostenibile”.

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LE PROSPETTIVE PER LE BANCHE


Infine un passaggio sui titoli bancari, che soprattutto in Europa, ma anche negli USA dove i conti sono in ordine e i tassi in rialzo, stanno soffrendo: “E’ vero che i tassi d’interesse stanno salendo, ma negli USA la curva dei rendimenti si è appiattita. E per le banche anche questo elemento è importante. In ogni caso, a nostro avviso i titoli finanziari rimangono comunque abbastanza attraenti, in un quadro segnato da un ciclo che appare abbastanza robusto. In queste condizioni anche i titoli bancari possono far bene”.
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