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Mercati emergenti, c’è valore in Asia e in Brasile. Ma il debito non brilla

In un mondo in cui il valore è scarso, i mercati azionari del Brasile e dell’Asia emergente restano interessanti. Meno rosee le prospettive per il debito: l'analisi di BlackRock.

23 Maggio 2018 07:50

Una restrizione nelle politiche monetarie accomodanti con, in parallelo, un rialzo dei tassi di interesse del mercato obbligazionario e le tensioni geopolitiche hanno mitigato l'entusiasmo di cui finora avevano beneficiato i mercati emergenti. ”Eppure i fondamentali restano solidi e la correzione presenta opportunità di acquisto” riferisce Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel commento settimanale ai mercati dal titolo ‘Keep calm and carry on in EM’.

MEGLIO LE AZIONI DEL DEBITO EMERGENTE


Più in particolare, lo strategist preferisce le azioni dei mercati emergenti e il debito selezionato in valuta forte. Questo convincimento si basa su diversi fattori, a cominciare al fatto che l’esposizione degli investitori internazionali alle attività dei mercati emergenti risulta attualmente sottoponderata.

CAMBIAMENTO DI SENTIMENT


“Un favorevole contesto economico globale e alti rendimenti hanno spinto gli investitori globali affamati di reddito ad accumulare debito nel mondo emergente fino al 2017. La resilienza agli shock, come nel caso dell'aumento della volatilità azionaria di febbraio, ha attirato un numero crescente di investitori sul debito emerging markets facendo salire le valutazioni. Questo però ha esposto le obbligazioni dei paesi in via di sviluppo a possibili cambiamenti di sentiment” specifica Richard Turnill.

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AUMENTO DEI TASSI E DOLLARO FORTE


Le attività EM hanno subito una battuta d'arresto nell'ultimo mese. L'aumento dei tassi a breve negli Stati Uniti, un dollaro più forte e le preoccupazioni per i carichi del debito estero in Argentina e Turchia hanno provocato un rallentamento dopo mesi di afflussi solidi. Le valute dei mercati emergenti, in calo di oltre il 3% in aggregato quest'anno rispetto al dollaro USA, hanno sostenuto il peso del selloff (vendite sul mercato senza limitazione di quantità e i prezzo). Le azioni dei mercati emergenti, invece, hanno azzerato tutti i guadagni iniziali del 2018. Certo, lo strategist non si aspetta una ripetizione degli ottimi rendimenti dell'anno scorso. Tuttavia, diverse tendenze alla base dell'apprezzamento relativo delle attività dei mercati emergenti sono rimaste intatte.

IL BLACKROCK MACRO GPS


“Il nostro BlackRock Macro GPS (un modello macro economico interno, ndr) indica un proseguimento dell'espansione globale sincronizzata per tutto il 2018. La crescita cinese ha superato le aspettative e le autorità di Pechino hanno mostrato la volontà di allentare la politica monetaria per evitare qualsiasi brusco rallentamento. Il rialzo dei prezzi delle materie prime ha aiutato molti paesi emergenti a sostenere i loro conti. Il tutto mentre le valutazioni azionarie sono scese: il rapporto prezzo/utili attesi per i prossimi 12 mesi è ora posizionato a 12, sulla scia di una previsione di crescita dei profitti aziendali di oltre il 20% nel prossimo anno” fa sapere Richard Turnill.

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FORTI PROFITTI E SOLIDI BILANCI


L’esperto, in ogni caso, privilegia le azioni dei mercati emergenti in Asia, con un focus sulle compagnie con forti profitti societari e con un bilancio relativamente robusto: anche perché prevede nuovi afflussi azionari nell’asset class nei prossimi mesi. Al contrario, le prospettive per il debito emergente sono più cupe. Le regioni con bilanci pubblici più deboli attenuano il fascino dell’asset class soprattutto per la vulnerabilità che hanno evidenziato i paesi con grandi esigenze di finanziamento esterno. La volatilità delle valute emergenti è stata peraltro alimentata sia dalle preoccupazioni per una vittoria populista nelle elezioni messicane di luglio e sia dall'incertezza sulla prossima consultazione elettorale in Brasile.

BOND EMERGENTI IN DOLLARI


“Preferiamo le obbligazioni dei paesi emergenti denominate in dollari di paesi con poca necessità di raccogliere fondi. I rendimenti sul debito emergente in valuta forte sono saliti fino a convergere con quelli del debito in valuta locale per la prima volta dal 2009, fornendo un interessante punto di ingresso” sottolinea Richard Turnill. Ma quali potrebbero essere i principali rischi all’orizzonte? Benché non siano contemplati nello scenario base di BlackRock, secondo lo strategist sono sostanzialmente due: un forte aumento del dollaro USA o in incremento significativo dei tassi di interesse. Entrambi potrebbero infatti causare un ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie o un'escalation delle tensioni commerciali globali.

DOLLARO, POCO SPAZIO DI CRESCITA


“Riteniamo che un ulteriore rialzo del dollaro USA sia limitato mentre le principali banche centrali non statunitensi si preparano ad un graduale rientro dall’espansione monetaria. Vediamo anche un limitato rischio per una vera e propria guerra commerciale. Alla luce di tutto questo la nostra preferenza è per le azioni anche sulla base dei solidi guadagni attesi. Privilegiamo l'Asia emergente e il Brasile: mercati che offrono valore in un mondo in cui il valore è scarso” conclude Richard Turnill.
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